In queste settimane sono ancora in tanti a chiedermi i motivi per i quali ho lasciato Coldiretti. Penso di aver già detto tutto, ma provo di nuovo a sintetizzare le ragioni di questo passaggio fondamentale e il perché possa rappresentare per tutti una notizia positiva.
1) Perché non smetterò di rappresentare la mia gente!
Ho lasciato la Presidenza di Coldiretti ma – a prescindere dalla carica onoraria – non mi sono dimesso dal rappresentare i problemi dei coltivatori diretti e dal battermi per questi. Le due cose non sempre coincidono: la prima garantisce potere e privilegio, la seconda dà un senso alla vita. Con la Fondazione Italia Sostenibile, in tutte le forme possibili, continuerò a dare una mano alla mia gente e al Paese, magari con più incisività, dedicando e restituendo l’esperienza maturata. Mi pare una scelta giusta e una buona notizia per tutti.
2) Perché sette anni non sono pochi!
Sette anni di Presidenza di Coldiretti sono molti, soprattutto se segnati, come è stato per me, da passione, battaglie forti e fatti concreti ogni giorno. Non vi è da preoccuparsi per un Presidente che, come me, lascia nel momento più alto, ma piuttosto di chi magari rimane lì vent’anni, e senza neppure aver realizzato qualcosa che meriti essere ricordato. Nella rappresentanza, cosi come nella politica, occorre avere la forza dopo un po’ di alzarsi e non restare incollati alla sedia. Ora, non vorremmo mica prendercela con chi per una volta queste cose le dice e le fa anche?
3) Perché questa scelta fa bene anche a Coldiretti!
Provo a metterla giù cosi: semmai ci fosse stata per Coldiretti la tentazione di sedersi sugli allori e comportarsi come la maggior parte delle rappresentanze (che tirano a campare….), questo rischio, penso, non lo correremo. I motori devono rimanere accesi se non altro per dimostrare che nulla è cambiato, anzi! E credetemi, questa è la cosa più importante per tutti, soprattutto se sono i giovani a farsi strada.
Ma questo è il tempo di pensare in grande, di cambiare il Paese, di guardare avanti non indietro. Iniziamo a darci una mano, andate sulla pagina della Fondazione, iscrivetevi e continuiamo a lavorare insieme.
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