E’ disdicevole che nel programma dei lavori parlamentari siano stati posticipati gli interventi per il rilancio dell‘economia (sostegno al lavoro e alle imprese); è disdicevole imporre la discussione in tempi affrettati di riforme costituzionali (che potrebbero ugualmente essere migliorate) determinando ritardi nelle scelte urgenti da operare nel campo economico-sociale.

Ci sono condizioni temporali che non possono essere obbligate dalle infinite mediazioni negli equilibri politici. Le ultime logiche di bilancio hanno soffocato le persone (esodati, disoccupati, famiglie …) preservando ingiusti ricettacoli di privilegio; contemporaneamente le esigenze di governabilità sono state portate a giustificazione di vere e proprie “illegalità costituzionali” violando i criteri democratici di partecipazione e rappresentatività.

Il momento sarebbe favorevole per promuovere incontri con chi ritiene che ci sia una carenza di rappresentanza politica, con chi ritiene che occorre promuovere una realtà nuova in grado di dare voce alla grande platea dell’astensionismo, alla parte più ragionevole del voto di protesta, a coloro che si schierano senza convinzione, per promuovere una proposta nuova e convincente.

C’è la tendenza da parte dei due poli a ridurre lo spazio per una eventuale nuova proposta politica che potrebbe infastidire, ma c’è anche una parte consistente di elettori (l’ultima tornata elettorale ne è testimone) che non vuole omologarsi nello schema bipolare alimentando solo il voto di protesta.

L’assenza di una corretta informazione e la mancanza di coraggio operativo nel presentare al Paese una proposta politica nuova e credibile fa gioco per le rappresentazioni tradizionali, ma non è detto che sia uno scenario immobile e immodificabile……………

LC