Tra i giovani la voglia di fare impresa è frenata : il 40% dichiara di aver accarezzato l’idea di mettersi in proprio, ma di non aver ancora trovato forme di finanziamento e quasi la il 30% dichiara di non prendere in considerazione il fare impresa indicando come motivazione l’assenza di credito.

Oltre a ciò il freno è prodotto anche dalla burocrazia : le principali attività di controllo che gravano sulle piccole imprese italiane sono un centinaio.

Tra fisco, sicurezza, contabilità etc. le imprese sono passibili di un numero di controlli impressionanti eseguibili da circa 30 istituzioni diverse e spesso sovrapponibili !

Troppe direttive, troppe leggi, troppi regolamenti creano solo confusione e mettono in seria difficoltà non solo chi è obbligato ad applicare la legge, ma anche chi è deputato a farla rispettare .

Centinaia di piattaforme informatiche, incomunicabilità, mancanza di trasparenza, incertezza dei tempi ed adempimenti onerosi generano sfiducia nelle imprese e nei rapporti con la Pubblica amministrazione.

Insomma, per crescere e creare nuovi posti di lavoro le imprese necessitano di servizi pubblici efficienti e di una legislazione chiara e facilmente applicabile. In questi ultimi anni, invece, il costo della burocrazia sul nostro sistema produttivo ha superato i 30 miliardi di euro all’anno. Questa situazione costringe moltissime aziende a trascurare il proprio business per occupare gran parte del tempo alla compilazione di certificati e scartoffie varie: un’anomalia che deve essere assolutamente rimossa.